Il Focus Group sul Credito porta all’approfondimento di nuovi aspetti

Il 16 aprile 2015 (ore 15:00- 17:30) ha avuto luogo presso l’aula riunioni del Dipartimento di Economia Marco Biagi a Modena il Focus Group sul Credito

Note redatte da APED

Partecipanti

Carlo Marchini, Banca Popolare dell’Emilia Romagna ( Responsabile Coordinamento Accordi Territoriali)
Fabrizio Vellani, Banca Popolare dell’Emilia Romagna (Analisi Creditizia – Direzione Territoriale Emilia Ovest)
Giorgio Artoni, Banco Popolare BSGSP (Referente pratiche Mude/Sfinge/Cambiali Errani)
Giorgio Costa, , Banco Popolare BSGSP (Responsabile filiale Rovereto)
Alberto Pirovine, Banco Popolare BSGSP (Responsabile Area Affari Modena Nord)
Pier Luigi Zanzani, Cassa di Risparmio di Cento (Servizio Mercato)
Andrea Anceschi, San Felice 1893 Banca Popolare (Responsabile filiale Camposanto)
Enrico Gelati, Unicredit (Direttore Distretto Carpi Martiri)
Massimiliano Villa, Unicredit (Area Manager Carpi)

Conduttrici

Elisabetta Gualandri (Dipartimento di Economia Marco Biagi UniMORE)
Paola Vezzani (Dipartimento di Comunicazione ed Economia UniMORE)

Assistenti

Daniela Bigarelli, Monica Baracchi (R&I)

Osservatori
Alessia Pedrazzoli, Silvia Pergetti, Simone Righi (Dipartimento di Economia Marco Biagi UniMORE)

Focus Group: Credito

Il focus group intendeva approfondire l’impatto del sisma sugli istituti di credito in termini di danni subiti, aspetti organizzativi e gestione del personale, il ruolo degli istituti di credito nella ricostruzione e come, successivamente al sisma, si è modificato il rapporto con la clientela.

Dal focus group è emerso che per tutti gli istituti bancari presenti, la scossa che ha creato maggiori danni è stata quella del 29 maggio, in particolare sono state danneggiate le filiali dei gruppi che avevano sede nei centri storici dei comuni del cratere. Nei giorni di chiusura successivi al sisma, per dare continuità al servizio del credito, sono stati attivati da tutte le banche presenti: call center, camper itineranti e filiali in container. I dipendenti degli sportelli, temporaneamente chiusi, sono stati trasferiti nelle aree limitrofe. Dalle varie testimonianze si è rilevato che il servizio principale di cui si percepiva l’esigenza, nei primi tre mesi dal sisma, era la necessità del denaro contante: nessuno in questo momento riusciva a pensare alla ricostruzione o a possibili finanziamenti. In materia di business continuity plan dal confronto tra i partecipanti, è emerso che i provvedimenti presi per ridurre il rischio operativo hanno avuto come finalità il miglioramento della sicurezza informatica, riducendo quindi la vulnerabilità degli istituti da un punto di vista tecnico-organizzativo. Nella fase della ricostruzione gli interventi del credito sono riconducibili a due aree: i rapporti con il fisco e l’erogazione dei finanziamenti agevolati per gli interventi di riparazione o ricostruzione. Sebbene il ruolo delle banche in queste operazioni possa apparire di semplice transito o esecutorio in realtà i partecipanti hanno riscontrato alcune problematiche a livello gestionale. Nell’insieme per tutti i presenti, la fase attuale è da considerarsi un momento di transizione per molti settori. È idea comune che il sisma ha accelerato allo stesso tempo processi di fallimento e altri di crescita, in ogni caso, non ha modificato la probabilità di default legata all’erogazione di credito nell’area del cratere.

L’elaborazione delle tematiche emerse permetterà di approfondire maggiormente il ruolo delle banche nella ricostruzione ed in particolare aspetti come la relazione con la Cassa Depositi e Prestiti nei finanziamenti e la gestione della moratoria sui tributi.