Energie incontra il Comune di San Felice

Il 4 febbraio 2015 (ore 9.00-11.00), i referenti del progetto Energie incontrano il Sindaco Alberto Silvestri, presso il Comune di San Felice

Note redatte da SR
Persone presenti:
Prof.ssa Margherita Russo, Dipartimento di Economia Marco Biagi, UniMORE
Daniela Bigarelli, R&I

Presentazione del progetto

Il referente del progetto Margherita Russo introduce il progetto di ricerca e le sue finalità. Obbiettivo primario di Energie Sisma Emilia è definire una traccia di modello per il monitoraggio dello stato della ricostruzione per i prossimi dieci anni. Si intende farlo attingendo a tutte le fonti disponibili con particolare rilievo a quelle istituzionali e procedendo altresì con la raccolta di dati sul campo. Questo perché le politiche e le decisioni prese ora influenzeranno in maniera determinante le opportunità di sviluppo e di espansione di questo territorio.

Nello specifico, la parte empirica del progetto si focalizzerà su quattro comuni tra i maggiormente colpiti dal sisma: San Felice sul Panaro, Cavezzo, Novi di Modena e Mirandola, mentre la ricerca teorica sarà estesa a tutto il cratere del sisma emiliano del 2012 oltre a prevedere un confronto analitico con casi simili in Italia e nel mondo. La struttura della ricerca empirica prevede tre fasi fondamentali. Una prima fase è costituita dalla realizzazione di 10 focus group, quattro focalizzati su ciascun comune e sei concentrati su settori specifici di attività (edilizia, pubblica amministrazione, manifatturiero ecc.). I focus group genereranno un insieme di indicazioni (in termini di persone e di domande) per 40 interviste in profondità. Infine somministreremo alle famiglie di 400 lavoratori, selezionati tra i dipendenti delle attività economiche intervistate, un questionario volto a comprendere l’impatto del terremoto sulla loro vita privata, lavorativa e sulla loro socialità.

L’approccio di Energie Sisma Emilia è quello di far uscire gli studi di economia dall’ambito della ricerca pura e considerarli invece quali strumenti fondamentali di analisi per politiche informate, non sono solo per i decisori pubblici ma anche per famiglie e imprese.

In questo quadro è per noi molto importante mantenere costantemente un canale di comunicazione aperto con tutti gli stakeholder.

Per far percepire la presenza dei membri del progetto alle popolazioni colpite dal sisma, Margherita Russo propone di sviluppare un ciclo di seminari aperti al pubblico da effettuarsi nei prossimi mesi nei comuni dei crateri del sisma.

Presentazione del contesto

Su sollecitazione di Russo, Silvestri riferisce che la popolazione del comune si è mantenuta costante, a circa 11.000 persone. La componente straniera della popolazione è ferma intorno al 12-13% e composta soprattutto da magrebini. Questo comune è servito da una struttura comunale che occupa circa 70 persone coadiuvate da 27 lavoratori interinali, molti dei quali lavorano per l’ufficio tecnico del comune nella gestione delle pratiche legate al terremoto.

Il terremoto ha generato forti opportunità nel contesto della riqualificazione del patrimonio immobiliare che può essere fortemente migliorato aumentandone l’efficienza energetica e il valore. L’obiettivo del Sindaco è di avere un territorio molto più moderno di quello pre-sisma sia per quanto riguarda gli edifici pubblici che quelli privati.

Nel contesto di una ricostruzione che ormai è arrivata a metà del suo percorso, l’intervistato nota come si sia formato un divario tra due classi di persone: quelle che hanno già ricostruito (e che cercano di superare l’esperienza del terremoto) e coloro che ancora non vi sono riusciti. In quest’ultima classe sono soprattutto gli edifici dei centri storici e quelli più gravemente danneggiati, per i quali la ricostruzione sarà necessariamente più lenta.

Per quanto riguarda la ricostruzione delle imprese il Sindaco Silvestri nota invece che la ricostruzione è resa complicata dalla natura più complessa dei beni danneggiati (non soltanto edifici ma anche macchinari e scorte) e dal fatto che la responsabilità della ricostruzione è in capo alla Regione. Ciononostante il sisma è stato interpretato da molte aziende come occasione per l’innovazione dei macchinari e dei processi produttivi e gestionali.

Infine nonostante la forza economica e la capacità di reazione del territorio, il terremoto ha messo in evidenza in modo chiaro l’esistenza di un gap infrastrutturale che si spera sarà superato con la costruzione dell’Autostrada Regionale Cispadana.

Durante l’intervista sono stati trattati diversi argomenti di seguito riassunti:

Centri storici

I centri storici, fortemente colpiti dal terremoto, sono evidenziati dal Sindaco come una fortissima criticità. I tempi di recupero di queste aree saranno infatti abbastanza lunghi per la necessità di coordinare gli interventi di ricostruzione con le necessità lavorative degli esercenti. Inoltre la presenza di situazioni proprietarie complicate (quali ad esempio: multi proprietà, vincoli storico culturali sugli edifici e proprietari restii ad effettuare gli interventi di ricostruzione) rendono difficile sviluppare un approccio sistematico. Testimonianza di questa difficoltà è il fatto che al momento sono stati effettuati soltanto tre interventi di riqualificazione sui circa 20/25 necessari.

Questo problema è stato riscontrato dai membri di Energie Sisma Emilia anche nel caso de L’Aquila dove la promessa di ricostruzione di un centro più bello e sicuro si scontra con il problema di disegnare una strategia per arrivare ad un centro abitabile in tempi brevi.

Commercio

Strettamente collegato al tema dei centri storici è quello delle attività commerciali che in esso risiedevano prima del sisma. Il commercio vive in quest’area una doppia crisi derivante dall’effetto congiunto di terremoto e crisi economica. In seguito al sisma molte attività economiche sono state delocalizzate in centri commerciali temporanei. Esiste il rischio che i centri storici vengano riqualificati senza avere attività disponibili a rientrare in essi. Una particolare complessità deriva dal coordinamento temporale della ricostruzione di diversi edifici con il progressivo ripopolamento delle aree commerciali e nel mantenimento di un livello adeguato di accesso per la clientela potenziale durante la ricostruzione.

Infine, per migliorare il quadro di incentivi e favorire il ripopolamento commerciale dei centri storici il Sindaco ricorda da un lato la richiesta di istituzione delle zone franche urbane e dall’altro il contributo positivo del Piano Organico che, completato a fine 2014 per una spesa potenziale di 11 milioni di euro, contribuirà a riqualificare gli spazi pubblici come piazze e strade.

Quadro normativo

L’intervistato e il referente del progetto condividono l’esigenza di creare un sistema di strumenti di monitoraggio per poter trarre lezioni efficaci dall’esperienza straordinaria del terremoto. Nel quadro della legge nazionale attualmente in parlamento si riconosce infatti la necessita di fare tesoro di questa raccolta di materiale e di conoscenze. La programmazione di interventi pubblici a seguito di un disastro naturale é infatti suscettibile di distorcere in maniera significativa le prospettive individuali di lungo periodo, favorendo, ostacolando e orientando le scelte dei singoli agenti economici.

Dall’intervista è poi emersa la percezione da parte dell’intervistato di un quadro normativo ancora incompleto rispetto alle necessità contingenti. Infatti dopo la fase dell’emergenza caratterizzata dalla necessità di rispondere velocemente ad esigenze impellenti – si rende ora necessaria un’azione di correzione e sistematizzazione dell’insieme normativo e delle procedure amministrative.

Diritti di proprietà

Il Sindaco sottolinea che il contesto della ricostruzione necessita di una continua mediazione tra gli interessi dei privati cittadini e della collettività. Quest’ultima può offrire vantaggi in cambio di una pronta ristrutturazione di proprietà che abbiano un impatto sulla collettività: “se sei proprietario di un edificio vincolato, storico-testimoniale, hai comunque diritto ad un 30% in più, nella fase di ristrutturazione. Quindi puoi beneficiare di altre risorse aggiuntive”.

Il diritto di proprietà e la sua evoluzione sono temi non neutrali rispetto alle scelte private e pubbliche che vengono compiute in termini di incentivi e vincoli durante la ricostruzione. I diritti di proprietà non sono dunque una volta per tutte fissati, ma costituiscono un vincolo soggetto a continua mediazione nel contesto della ricostruzione.

L’intervistato sostiene che l’efficace gestione dei diritti di proprietà nel contesto di disastri naturali deve essere normata da una legge nazionale che stabilisca a priori le regole e i campi d’azione degli attori pubblici e privati. In mancanza di una specifica normativa rimane spazio per contenziosi e quindi per rallentamenti inevitabili del processo di ricostruzione. Un esempio è la non completa chiarezza circa le procedure con le quali gli amministratori locali possono procedere alla ricostruzione sostituendosi ai privati inadempienti.

Risorse

Il Sindaco Silvestri ricorda che nelle prime fasi post-terremoto molti dei suoi concittadini non credevano alla presenza di fondi per la ricostruzione. Nonostante le risorse siano poi state messe a disposizione (a partire dal Gennaio 2013) rimangono ancora oggi parte di queste diffidenze iniziali. Il Sindaco nota che il permanere di questa incertezza rende più lento il processo di ricostruzione poiché la disponibilità delle risorse è un elemento fondamentale della pianificazione degli interventi.