24 agosto 2016_ancora dolore e distruzione per un terremoto. Riflessioni legate al sisma: buone pratiche per tutelare la salute messe in campo in Emilia nel 2012

Un pensiero solidale ci stringe a quanti stanno soffrendo per il terremoto in Centro Italia. Auspichiamo soccorsi efficaci , ma sappiamo che il dolore è immenso e enorme il lavoro urgente ancora da compiere. 

Pubblichiamo le note redatte da Illuminiamolasalute, Libera, Avviso Pubblico, Coripe Piemonte e Gruppo Abele (www.illuminiamolasalute.it/terremoto).  Offrono un contributo di idee e proposte per l’emergenza e la ricostruzione 

Obiettivo di questo documento è quello di evidenziare alcune buone pratiche che sono state messe in campo durante il sisma dell’Emilia Romagna del 2012, a partire dalle criticità riscontrate in quei momenti.

Prima di tutto si sottolinea il principale rischio di questi momenti di emergenza che è quello di effettuare scelte non ottimali che poi si ripercuotono nel corso del tempo sulle popolazioni colpite.

Protezione Civile 

  • Presso i centri della protezione civile va distaccato un nucleo di personale delle aziende sanitarie che è in grado di fare da ponte fra le richieste che pervengono dalle persone sul campo attraverso la Protezione Civile e gli operatori sanitari;
  • E’ bene che ogni giorno ci sia un incontro dei responsabili delle strutture che si stanno occupando dell’assistenza sanitaria per riferire degli sviluppi della situazione e di eventuali criticità
  • Ogni giorno ci sarà un incontro presso i centri operativi comunali (COC) della protezione civile a cui dovrà partecipare un referente per la sanità

Campi

  • Nei campi allestiti in modo ufficiale va assicurata una assistenza sanitaria, gestita da infermieri e da medici di medicina generale (quelli che hanno perso il proprio ambulatorio possono essere collocati qui, almeno inizialmente)
  • Ci saranno campi non ufficiali: vanno supportati, favorendo il rientro in situazioni ufficiali
  • Molte persone dormiranno davanti alle loro case in camper o tende
  • Ai medici di medicina generale va garantito che per eventuali persone che sono spostate in altri territori, non perdono la quota capitaria
  • Nei campi va garantita attraverso associazioni di volontariato una attività di animazione per i bambini (e anche per gli adulti).

Assistenza territoriale

  • Per i medici di medicina generale che hanno il proprio ambulatorio inagibile, va garantito un container in cui visitare i propri assistiti. Tali container devono essere allacciati alle reti fognarie, luce acqua e gas e va chiarito chi sostiene questi costi.
  • Va garantita l’assistenza farmaceutica, sia delle farmacie private, che pubbliche ospedaliere. Se non ci sono strutture anche in queste caso vanno usati container
  • Per gli anziani e disabili va predisposta una centrale operativa (come quella del 118) in grado di rispondere alle varie richieste di aiuto e di bisogni assistenziali, tenendo conto che molti anziani non sono più in grado di stare al proprio domicilio. Questo permette di avere una mappatura degli invii anche fuori regione.
  • Molto utile è l’identificazione di strutture alberghiere, pagate dalla ASL, in cui collocare anziani e disabili che prima erano al domicilio in cui garantire una assistenza infermieristica h24 e medica al bisogno.
  • Le badanti è possibile che lascino il territorio
  • E’ utile creare on OBI (Osservazione breve Intensiva) geriatrica, per tutti gli anziani che vengono gestiti per qualche giorno e poi ricollocati in strutture adeguate: collaborazione con Servizi Sociali Comunali, Servizio infermieristico Domiciliare, Consultorio Psicogeriatrico, Salute Mentale,

Psicologia clinica

  • Mantenere anche nei campi e nelle strutture di emergenza una offerta di servizi per la cronicità
  • Prevedere un uso massiccio di telefoni cellulari per gli operatori, per permettergli di essere sempre in contatto, anche con il centro sanitario presso il punto di coordinamento della Protezione civile
  • Rafforzamento della rete domiciliare di assistenza, che supporta i campi, chi vive nei camper e nei container
  • E’ possibile che i cimiteri siano anch’essi lesionati dal sisma.

Supporto psicologico

  • Va garantita una attività di supporto psicologico sia alla popolazione, sia agli operatori che via via subiranno sempre più lo stress dell’evento
    Procedure amministrative
  • Dal punto di vista amministrativo le aziende sanitarie devono approvare una delibera che prende atto dell’evento eccezionale e che quindi da la possibilità ai vari dirigenti di operare in stato di urgenza. In ogni caso ogni scelta e appalto è bene che sia svolta richiedendo per quanto possibile dei preventivi per mettere a concorrenza i fornitori. Spesso è possibile che i fornitori non siano in grado di fornire in tempi rapidi quanto necessario (verificare se altre regioni hanno già a disposizione materiali come i container)

Sanità Pubblica

  • La sanità pubblica deve rafforzare i controlli sia sui campi che saranno allestiti dalla protezione civile, sia sulle strutture esterne. Anche quelle veterinarie, allevamenti ad esempio. Anche i cani randagi diventano un problema da gestire.
  • Ci sarà il problema di garantire il supporto agli allevatori che vogliono stare vicini al loro bestiame e non hanno una casa in cui stare.

Rifiuti

  • Va monitorato lo smaltimento delle macerie. E’ possibile che si cerchi di tritare l’amianto presente nelle strutture e di usarlo nella fase di ricostruzione
  • Va monitorato dove vengono collocate le macerie.

Coordinamento donazioni e volontari

  • Anche gli operatori sanitari che vogliono aiutare devono passare sempre dalla protezione civile (va istituito un numero telefonico e un unico punto di accesso e smistamento)
  • Bisogna canalizzare le donazioni di generi alimentari e di prima necessità. Il rischio che poi non servano è altissimo. Va tutto gestito dalla

Protezione Civile

  • Creare un unico punto di raccolta delle donazioni economiche e di beni evidenziando un solo IBAN su cui versare contributi
  • Avere un elenco aggiornato degli operatori sul campo e dei numeri di telefono

Trasparenza e legalità

  • Prevedere a livello regionale un forte coordinamento dal punto di vista della legalità delle procedure
  • Rendicontare periodicamente utilizzo delle risorse, appalti e aiuti, rendendoli il più possibile tracciabili e trasparenti
  • Va tenuta una rendicontazione delle spese effettuate e degli operatori impiegati

Comunicazione

  • Il rapporto con i media è fondamentale: informare in modo preciso su cosa succede con comunicati stampa giornalieri
  • Usare i social network per comunicare
  • Va garantita una attività di comunicazione giornaliera anche all’interno degli operatori sanitari in cui sia chiara la situazione delle strutture e delle indicazioni da ricevere. Vanno messi a coordinare questa attività dei giornalisti-comunicatori.