La Regione presenta il modello emiliano di ricostruzione
foto di Marco Ranuzzini
Incontro con Mauro Penza: Approfondimento su Sfinge
Dopo una breve presentazione da parte di Margherita Russo del progetto Energie Sisma Emilia e del gruppo di ricerca, il funzionario della Regione Emilia-Romagna Mauro Penza illustra il sistema elettronico per la gestione dei contributi per la ricostruzione delle imprese (Sfinge).
In particolare, chiarisce come avviene il processo di valutazione delle pratiche presentate dalle imprese e chi sono i soggetti che si fanno carico di seguire tali procedure. In questa sede, è fatta chiarezza sui principi in base ai quali è stato impostato l’articolato sistema delle ordinanze, nonché il meccanismo di concessione dei contributi che ad oggi, solo per coloro che hanno fatto domanda tramite l’applicativo Sfinge − 2.050 domande di contributo a fronte delle 3.398 istanze di prenotazione ricevute sino a marzo 2014 − ammontano a quasi 2 miliari di euro.
Nella seconda parte dell’incontro, l’attenzione ricade su aspetti di maggiore dettaglio, quali il concetto di comparto industriale. Sempre relativamente ai contributi, Penza precisa quali sono le fattispecie per le quali è previsto il miglioramento sismico, l’efficientamento energetico, nonché la delocalizzazione temporanea o permanente. Anche in queste circostanze, in virtù dei maggiori oneri che le imprese erano e sono tenute a sostenere, la normativa ha previsto dei contributi addizionali.
Infine, Mauro Penza fa luce su come vengono effettuati i trasferimenti dei contributi e sulla modalità con cui vengono disposti i controlli per accertarsi che gli stanziamenti siamo effettivamente destinati alle attività di ripristino o ricostruzione.
Incontro con Luciano Tortoioli: Approfondimento su Mude
Il funzionario della Regione Emilia-Romagna Luciano Tortoioli è il nostro referente per il tema Mude. Dall’incontro apprendiamo che è stato chiuso il bando per la realizzazione di DURER (Database Unico della Ricostruzione): il servizio è stato assegnato all’azienda Certhidea di Reggio Emilia. La Regione si aspetta nell’arco di qualche mese di poter avere i primi dati di DURER.
Tortoioli richiama più volte il fatto che fra gli scopi di Mude vi era quello di dare una totale e piena responsabilità in capo ai comuni sugli aspetti dei contributi per la ricostruzione delle abitazioni private. In base a come è costruita l’infrastruttura informatica Mude, i Comuni e la Regione possiedono lo stesso tipo di dati delle pratiche Mude inserite nel sistema.
L’incontro ci ha permesso di avere una conferma sul fatto che gli istituti bancari non si rapportano direttamente con il sistema informatico, ma ricevono i mandati di pagamento dai comuni. Le riflessioni con Tortoioli ci permettono inoltre di capire che la novità intorno all’infrastruttura Mude ha comportato alcune difficoltà nei rapporti fra proprietari titolari del diritto ad accedere ai contributi e i professionisti titolati a compilare la domanda (e scelti dai proprietari stessi). Emerge la questione di come si è sviluppato il mercato di questi progettisti, che ha portato in alcuni casi alla creazione di posizioni di egemonia nel mercato (lo stesso progettista che segue moltissime pratiche).
L’Ingegner Tortoioli ribadisce che nella costruzione di Mude vi era l’obiettivo che questa infrastruttura diventasse la base per la gestione di tutte le pratiche edilizie nei comuni in cui Mude sarebbe entrato. Tuttavia, si sono create spesso situazioni nelle quali i comuni hanno collocato molte persone a lavorare sulle pratiche Mude (spesso persone formate in tal senso, aprendosi così anche la questione del “Personale-Terremoto”), mantenendo però parallelamente le proprie strutture tecniche a lavorare sulle altre pratiche edilizie non strettamente legate alla richiesta di contributo per la ricostruzione post sisma.
Incontro con Alfiero Moretti: Approfondimento su Fenice
L’Architetto Moretti fa parte di quel gruppo di dirigenti che è stato chiamato dal Commissario delegato per far fronte all’emergenza sisma, sulla base della propria esperienza pregressa (con riferimento in particolare al sisma in Umbria). Questo apre il discorso dei cambiamenti che la Regione ha dovuto affrontare per far fronte al sisma del 2012.
Primo aspetto da approfondire riguarda la questione organizzativa interna. Questi dirigenti, infatti, hanno avuto alle proprie dipendenze sia parte del personale della Regione, sia la Società Fintecna (partecipata dalla Cassa Depositi e Prestiti), sia del personale interinale e a tempo determinato. Il secondo aspetto, collegato al primo, riguarda il “Bilancio del Commissario” ossia la contabilità separata che permette di capire quali risorse hanno sostenuto il lavoro concreto della Struttura commissariale (oltre alle risorse destinate alla ricostruzione).
Il confronto fra il sisma del 2012 e altri avvenuti in precedenza riporta alla luce la questione delle diverse tipologie di azioni messe in atto, della diversa gestione dell’evento da parte delle istituzioni. Questo richiama la necessità di avere, a livello nazionale, uno schema che sia costante per quanto riguarda i soggetti/procedure/modalità di azione da applicare in occasione di eventi simili. Si richiama anche la necessità di confrontare i diversi schemi di azione adottati per affrontare l’emergenza sisma.