Energie incontra il Comune di Cavezzo
Il 29 gennaio 2015 (ore 16.30-18.30), i referenti del progetto Energie incontrano il Sindaco Lisa Luppi, presso il Comune di Cavezzo
Note redatte da SP, revisioni di MR
Persone presenti:
Prof.ssa Margherita Russo, Dipartimento di Economia Marco Biagi, UniMORE
Daniela Bigarelli, R&I
Silvia Pergetti, Dipartimento di Economia Marco
Presentazione del progetto
Russo introduce i punti principali del progetto Energie, illustrando gli obiettivi, la storia del progetto, la composizione del gruppo di ricerca, i metodi, gli strumenti e la scelta dei casi di studio. Entra nello specifico e illustra l’obiettivo di costruire un sistema di monitoraggio di medio-lungo termine. Si sofferma sul ruolo dell’università, in grado di fornire strumenti di analisi per la costruzione di politiche informate. L’analisi in particolare mira a raccontare come la dinamica delle scelte individuali e istituzionali, in parte indipendenti e in parte intrecciate, abbia generato una cascata di cambiamenti inaspettati che si sono sovrapposti e hanno in parte deviato, in parte confermato, il percorso di sviluppo su cui il sistema territoriale era lanciato.
Presentazione del contesto
Su sollecitazione di Russo, Luppi espone la composizione demografica del Comune, che ha riscontrato un saldo negativo di -250 abitanti su un totale di 7.300 prima del sisma, soprattutto a causa dell’aumentata mortalità degli anziani (minore assistenza e peggioramento delle condizioni di salute).
Russo precisa che le variazioni del numero degli immigrati presenti sul territorio sono state, contrariamente a previsioni, molto modeste.
Si ricorda che il Comune di Cavezzo, già dotato di un Piano Strutturale Comunale (PSC), ha approvato il primo stralcio del Piano della Ricostruzione, e adottato il secondo stralcio (che riguarda più da vicino la dimensione economico-produttiva).
Elementi del processo di ricostruzione
Luppi, da poco eletta Sindaco, si pone in continuità con la precedente Amministrazione Comunale, di cui era Assessore alla Scuola.
Luppi solleva il tema delle imprese, che hanno cercato soluzioni estemporanee per non perdere quote di mercato. Si sono manifestate soluzioni di solidarietà impensate, anche con concorrenti o con clienti. In particolare per le attività commerciali la questione della delocalizzazione è stata fin da subito centrale, essendosi il centro svuotato di funzionalità.
L’Amministrazione Comunale, con un organico di 55 persone, è stata il primo punto di riferimento dei cittadini.
Il processo di ricostruzione fisica è avvenuto là dov’era, evitando la cementificazione del territorio a cui si è assistito, invece, a L’Aquila. Alla ricostruzione fisica è andata di pari passo l’offerta dei servizi, che sono stati portati là dove necessario. La revisione delle politiche abitative ha colpito, inevitabilmente, le fasce più deboli della popolazione. La riduzione della durata dei Moduli abitativi provvisori (MAP) da 6 a 3 anni potrebbe consentire il contenimento di quei fenomeni di esclusione sociale che si sono prodotti a seguito del sisma.
Il Comune di Cavezzo ha beneficiato degli scambi positivi con i referenti in Regione.
Criticità
Luppi segnala come l’assenza di legge sulle calamità naturali abbia rappresentato (e rappresenti) un grave vuoto normativo che ha comunicato grande insicurezza nella fase immediatamente successiva al sisma. Al vuoto normativo si affiancano 350 ordinanze, la cui interpretazione richiede tempo e preparazione. Il Comune ha dovuto operare su vari fronti in tempi ragionevolmente brevi per tentare di arginare le devianze.
In particolare, la gestione del processo di ricostruzione fisica ha richiesto al Comune di dotarsi di 13 lavoratori interinali, che lo affiancano in qualità di tecnici nella gestione delle pratiche di ricostruzione. Questi giovani, una volta cessata l’emergenza (che a oggi è stata dichiarata fino al 31 dicembre 2015), non potranno più continuare la loro attività all’interno del Comune, che pure dovrà continuare a confrontarsi con tale necessità.
Cavezzo ha perso la quasi totalità delle opere pubbliche. A oggi, a Cavezzo come a Novi, è stato possibile recuperare solo il 30% delle risorse necessarie per la ricostruzione di edifici pubblici. Tante funzioni pubbliche sono uscite dal centro, ponendo il centro storico in una situazione di aggravata fragilità.
Infine, l’ampliamento del novero dei comuni del cratere a 58 pone vincoli finanziari molto critici.
Opportunità
Il terremoto ha aperto a Cavezzo, tramite i contributi, i finanziamenti regionali e le donazioni private, nuove possibilità. Sulla base della decisione della regione di rifare le scuole, il Comune di Cavezzo ha ripensato in modo critico ai bisogni di cittadini e ha immaginato la riconversione d’uso di molti degli edifici danneggiati e la riorganizzazione dei servizi in spazi pubblici più adeguati, più efficienti, accessibili a tutti. Alcuni di tali servizi rappresentano una vera e propria novità: è il caso della casa della salute, con cui il Comune ha voluto ripopolare il centro storico. Anche la scuola ha potuto beneficiare del processo di ricostruzione, e si è dotata di una palestra nuova, decine di laboratori e Lim in ogni classe.
Si è inoltre manifestata, in alcuni casi, un’innovazione delle forme organizzative e produttive: Acetum e Wam hanno adeguato il layout di produzione, ABL ha raddoppiato le superfici produttive, mentre Menù si è dotata di un magazzino automatizzato.
Prossimi appuntamenti
Russo richiama la visita a L’Aquila e la cooperazione con il GSSI. Sottolinea la volontà di costruire presenza sul territorio e di condividere elementi di conoscenza: in particolare, si affronta la questione dell’organizzazione del ciclo di seminari a carattere divulgativo Le energie s’incontrano, cui Luppi conferma l’interesse del Comune di Cavezzo a partecipare.